martedì 8 aprile 2008

endorsement

Il Presidente dichiara in anticipo il suo voto, motivandolo con le stesse parole usate da Rossanda sul "manifesto":

Per conto mio, tanto perché sia chiaro, voterò Bertinotti. So bene che la Sinistra Arcobaleno non ha dato tutte le risposte, ne ha date, siamo sinceri, solo alcune. Ma è la sola ad avere posto questi problemi. Ed è per questo che la si vuole cancellare dalla scena politica. Il più accanito sembra il Pd, come succede quando si ha che fare con il proprio passato, che non si riesce a elaborare e si vorrebbe liquidare. Bisogna essere ben obnubilati dalla passione, e forse da una certa angoscia, per accusare Bertinotti di aver «segato» l'albero di Prodi. Come fosse stato lui ad averlo fatto cadere, invece che Mastella, Dini e soci.
Lasciamo andare. Io voto Bertinotti perché voglio che una sinistra seria e non pentita resti su piazza. E perché la Sinistra Arcobaleno intende rielaborare tutto quello di cui sopra, e prima, e altro. Non sarà semplice, non dovranno essere loro soli. Tutti portiamo qualche livido addosso. Ma non siamo morti, né staremo zitti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

D'accordo.
Però la sinistra non deve restare su piazza, ma in piazza.
Tentando di rimanere nel parlamento rischia di perdere del tempo per costruire una reale alternativa. Comitati, commissioni, nuove parti sociali. Il tutto in alternativa ai sindacati confederati, alle burocrazie di uno stato centralista e autoritario.
Non votando non dichiaro il mio dissenso, ma accetto la sconfitta mia e della società rispetto alla dirigenza politica e attendo chi ne sarà fatto fuori per preparare una nuova battaglia.
Una battaglia contro le istituzioni clerico-fasciste che non vogliono me, non vogliono te, non vogliono chiunque sia contrario ad un sistema di valori reazionario e bigotto. Non vogliono chiunque sia contrario ad un sitema politico oligarchico e truffatore. Non vogliono chiunque sia contrario ad una società piramidale e obbligatoriamente consensiente.
Pensavo di poter cambiare idea nel corso della campagna elettorale, ma durante questo periodo ho letto tra le righe della propaganda il reale messaggio:
Il 13 e 14 aprile fai quel che vuoi, per il dopo abbiamo altre priorità

Teo