domenica 29 marzo 2009

sabato 21 marzo 2009

Riflessioni del pagatore incazzato

Approfitto come sempre dello spazio del blog per fare una riflessione...parto da un'esperienza personale: un mesetto fa sono andato da un dentista per un problema (di routine) ad un dente, il dottore ha lavorato una mezzoretta senza utilizzare particolari materiali. Tutto nella norma insomma, tranne per il fatto che quando ho dovuto pagare il conto (due giorni fa) mi sono trovato davanti l'interessante parcella di 500€ (e vi risparmio la solita formula "faccio lo sconto e non fatturo o le serve la fattura?" che è la cosa che mi da più fastidio).

A prescindere dall'esperienza personale (è solo un pretesto e non uno sfogo), la mia riflessione è la seguente: pur non essendo marxista e credendo fermamente nella meritocrazia (chi mi conosce sa che non voglio fare il frikkettone leninista con la kefia) sinceramente a me non piace un mondo in cui uno guadagna in tre quarti d'ora quello che io (e ogni persona media) guadagna in due settimane.

Dal momento che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo si deve cogliere l'occasione per mettere in discussione tutto il paradigma lo vorrei fare anche io attraverso il blog.
In questo momento si parla, giustamente, su ogni giornale degli stipendi dei super manager e della sperequazione salariale tra i dirigenti delle aziende e gli operai delle stesse. Ma a mio avviso si parla poco (almeno nei mezzi di informazione) di una serie di categorie professionali (o meglio "caste") intoccabili: notai, dentisti, avvocati, commercialisti, architetti, etc... che si proteggono dietro ordini massonici che limitano la concorrenza ed il vero mercato di cui si ergono paladini.

E penso che sia doverosa la distinzione tra queste caste e gli imprenditori che si, è vero, a volte guadagnano molto più degli operai a cui danno lavoro, ma per lo meno il guadagno dell'imprenditore è bilanciato da un rischio innegabile (che nelle professioni sopra-citate è di fatto eliminato dalla sola appartenenza all'ordine) e l'imprenditore comunque come minimo crea lavoro e "know-out" (!!!).
Soprattutto perchè i servizi sopra citati non sono diretti a multinazionali o miliardari, ma sono professioni con cui tutti (che vogliano comprare una casa ad esempio) hanno prima o poi a che fare...
Insomma io sono assolutamente per l'abolizione degli ordini perchè non ne vedo l'utilità...aspetto altre opinioni!

giovedì 19 marzo 2009

Mettiti un turacciolo nella bocca

Dichiarazioni del papa a livelli di altri tempi. Ora, avessi la possibilità di incontrarlo sfrutterei la frase che Il Generalissimo La Russa disse a Concita De Gregorio!

martedì 17 marzo 2009

esticazzi!


Cito una fantastica gag di Lillo e Greg nel titolo!
Il vostro Presidente,(modestamente),organizzò una conferenza nel lontano 2004 su questo argomento, portando ad Orbetello uno dei più importanti studiosi dell'argomento! e uno degli estensori della "Carta del nuovo Municipio". Tentavo, (ri)modestemente di offrire strumenti alla politica locale per tentare di sconfiggere l'armata Divincenziana nel lungo periodo delle idee.
Ricordo ancora benissimo lo sgomento dei pochi politicanti locali accorsi, nell'ascolto delle tesi del Prof. e dell'allora assessore Saragosa diventato poi Sindaco di Follonica (per il poco che ne sò dimenticatosi ,nel frattempo, i precetti teorici esposti).
Oltre al merito autoriconosciutomi, ho scritto questo post per chiarire che "se pò fa'". Si può sconfiggere questa brutta politica, presentando strumenti nuovi alla cittadinanza. Per ribaltare i rapporti di forza, è necessario uno scarto di idee e di pratiche che la rete del nuovo municipio potrebbe cominciare a dare.

domenica 15 marzo 2009

razzismi e imbecillità

Qualche giorno fa il vostro Presidente se ne andava beatamente e ecologicamente a lavoro (cioè in bicicletta). Passando davanti ad un posto di blocco all'altezza delle porte spagnole ne ignoro completamente la presenza, assorto com'ero nell'ascolto in podcast di una bella trasmissione sul decennale della guerra in kosovo.
Vengo richiamato dall'appuntato dei carabinieri con frasi tipo:" ehi te, vieni qua".
Dopo qualche pedalata di incertezza, convinto com'ero che non poteva dire a me; mi fermo.
Lui mi dice: "di dove sei?"
Io rispondo: "della stazione"
Lui dice: " non ci credo"
Io rispondo:" innanzitutto mi dia del lei"
Lui dice: "documenti"
Io: "non li ho"
Lui: "ah...vabbè"

Mi rendo conto che la mia trascrizione non rende bene l'idea della rabbia che mi è montata in quel momento, e dell'immotivato e incompetente atteggiamento del Carabiniere.
Immotivato: perchè deve usare la strafottenza e la presunta superiorità del suo status, usando il "tu" e pretendendo il "lei";
Incompetente: perchè potevo essere il peggior spacciatore del mondo, o un martire della Jihad locale che si voleva schiantare con la sua immancabile bicicletta sugli uffici in P.zza Plebiscito e lui senza indugio mi ha lasciato passare.
Riflessione seria: pensate voi che vita deve fare un immigrato sottoposto quasi quotidianamente (quando va bene) ad atteggiamenti di questo tipo. Io penso una semplice cosa:
" Chi semina vento raccoglie tempesta"

venerdì 13 marzo 2009

intervista

Oggi il Presidente ha rilasciato questa intervista alla Nazione che vi riporto interamente.


Una «Scintilla» per uno sviluppo diverso dal turismo


DAL SUO punto di vista, che sia dietro al bancone della storica libreria Bastogi di Orbetello, o di fronte al computer per il blog che gestisce su internet, Marco Carotti ha le idee chiare per il futuro della Maremma. Un futuro che, secondo lui, non può e non deve affidarsi anima e corpo al solo turismo. Ha trentatré anni, da cinque lavora in libreria e da altrettanti è una «coppia di fatto» con Sara, che gli ha dato due bambine, Marta e Anna. Come tanti della sua generazione ha assistito alla fuga dal paese di quanti hanno preteso di sviluppare ambizioni professionali che non fossero legate a un’economia fatta solo di turismo spiccio. E la sua ricetta, quella che da presidente e socio fondatore di Scintilla Verde vuole proporre, è fatta di un modello di sviluppo locale diverso. «Con Scintilla ci occupiamo di riunire le forze giovani, intellettuali, per evitare che si disperdano — ci spiega — perché vorremmo che quelle competenze, che i ragazzi si fanno fuori da qui, poi possano essere sfruttate sul nostro territorio. Pensiamo per esempio che se la Sitoco diventasse un centro polifunzionale di studio e ricerca potremmo spendere queste professionalità per far crescere la nostra realtà». Da dietro il bancone della libreria ci racconta di aver visto cambiare il tessuto sociale della comunità lagunare, che oggi appare sfibrato, quasi assente. Per svegliarsi dalla sonnolenza bisogna cambiare marcia: «Penso ad aziende leggere, che assumano ingegneri locali per far sviluppare, per esempio, l’energia alternativa, o agronomi che sollevino le aziende agricole per cominciare a internazionalizzarsi. Serve il famoso know how».

mercoledì 11 marzo 2009

esiste Orbetello?


Stimolati dall'ultimo numero di Limes e dalle continue e condivisibili osservazioni di Rasteo dal suo esilio Genovese, ci chiediamo: esiste la maremma zona sud?ed in particolare, conta qualcosa la ex capitale dello Stato dei Presidi?
Per rendere l'analisi più scientifica abbiamo pensato ad una serie di domande che presenteremo sul nostro blog.