martedì 17 marzo 2009

esticazzi!


Cito una fantastica gag di Lillo e Greg nel titolo!
Il vostro Presidente,(modestamente),organizzò una conferenza nel lontano 2004 su questo argomento, portando ad Orbetello uno dei più importanti studiosi dell'argomento! e uno degli estensori della "Carta del nuovo Municipio". Tentavo, (ri)modestemente di offrire strumenti alla politica locale per tentare di sconfiggere l'armata Divincenziana nel lungo periodo delle idee.
Ricordo ancora benissimo lo sgomento dei pochi politicanti locali accorsi, nell'ascolto delle tesi del Prof. e dell'allora assessore Saragosa diventato poi Sindaco di Follonica (per il poco che ne sò dimenticatosi ,nel frattempo, i precetti teorici esposti).
Oltre al merito autoriconosciutomi, ho scritto questo post per chiarire che "se pò fa'". Si può sconfiggere questa brutta politica, presentando strumenti nuovi alla cittadinanza. Per ribaltare i rapporti di forza, è necessario uno scarto di idee e di pratiche che la rete del nuovo municipio potrebbe cominciare a dare.

2 commenti:

marco ha detto...

Per noi inguaribili marxisti l'alternativa è prendere il primo volo per El Salvador http://www.peacelink.it/mosaico/a/29000.html

Anonimo ha detto...

Decrescita. Termine infelice per indicare un modo di perseguire alternative alla situazione attuale.

Situazione attuale. Società che, per valutare il proprio livello di sviluppo, valuta solo fattori economici.

Sviluppo. Termine che Truman, nel
'49, utilizzò preceduto dalla parola 'sotto' per indicare molte nazioni africane, asiatiche e sudamericane. Nonostante 40 anni di ingenti aiuti economici le condizioni di vita dei cittadini di queste nazioni non hanno subito miglioramenti.

In sostanza: una decrescita economica non è un dramma se questa porta alla prospettiva di un'aria più salubre o di un'educazione alimentare-culinaria o del calo dei ritmi di vita/lavoro.
Altrimenti finirà che per la causa dello sviluppo lavoreremo 18 ore al giorno senza che nulla cambi nella nostra vita materiale.

Produrre meno a chi nuoce?

Lavorare allo sviluppo di chi?

C'è chi dice che se la produzione europea e americana calasse del 70%
nella nostra vita cambierebbe poco o niente
A tal proposito consiglio, di Gilbert Rist, Lo sviluppo, storia di una credenza occidentale(nel senso del credo non del mobile di Quarrata).
Non l'ho letto, ma ho assistito ad un seminario dove ne parlavano.

Dalla piccola comunità maremmana si potrebbe pensare di partire ad applicare questi principi aproduttivi e anti industriali, se solo riuscissimo a prenderla in mano.

Teo