sabato 23 agosto 2008

guerra dei tubi?


Vittorio stimola ad una riflessione, forse, troppo ambiziosa per Scintilla. Comunque proviamoci. Il Presidente segue ossessivamente un blogger e un progetto decisamente interessante. E' un tornare alle origini della ricerca energetica italiana ma decisamente più ricca di quelle conosciuta fin d'ora. Sarebbe già un modo di eliminare un minimo di sudditanza energetica dalla Russia. Comunque credo che sia impossibile non essere ricatatti, come dice Vittorio, dalla Russia. In Italia si è scelto la via del gas per produrre energia elettrica già 50 anni fa. Ci ricordiamo "il metano ti da una mano"? Adesso diventa inutile ragionarci su. Il punto è disporre di tutto il gas di cui abbiamo bisogno salvo le necessarie e oramai scontate ricerche sull'efficienza energetica. Secondo questa analisi è una prospettiva possibile che " il Cremlino deciderà che è meglio vendere il suo gas ai cinesi piuttosto che a occidentali ingrati che armano e sostengono i suoi nemici? Allora davvero si capirà cosa vuol dire «congelamento» dei rapporti". Mi pare che mai come in questo campo sia la politica ad essere deficitaria. Uno strumento come il Dpef o quello che è diventato sotto il regno tremontiano, sarebbe in condizioni di orientare il nostro sistema energetico, costituendo quella programmazione che è alla base per ogni buona scelta strategica. E invece?
Quindi, ricapitolando: sicuramente ricerca tecnologica, sicuramente attenzione geopolitica, ma altrettanto sicuramente preparazione programmatica della classe dirigente.

4 commenti:

vittorio ha detto...

Mmh.. non deve necessariamente tramutarsi in guerra, ne' deve essere combattuta sulle pipeline. Come ricordavo alla fine del mio post.. esistono anche altri modi di farsi mandare il gas.
Inoltre, se non ricordo male, "il metano ti da una mano" fu lo slogan della campagna pubblicitaria della SNAM dopo l'addio italiano al nucleare, quindi non 50 anni fa.
Certo sarebbe necessario riconsiderare molte cose e disfare cose gia' fatte. Ma "se" sono stati degli errori, non possiamo condannarci in eterno a questi errori.. occorre rimediare.
Interessante quel blog sulla geotermia.. gli ho dato una scorsa veloce domani me lo spolpero'. Vorrei sapere, pero', se lo sfruttamento di quei giacimenti di calore e' effettivamente praticabile a costi convenienti o almeno paragonabili a quelli delle fonti concorrenti.

Alessandro Ragusa ha detto...

Ehh... La diversificazione della provenienza del vettore energetico è da molto tempo ormai ritenuta strategica per uno sviluppo sostenibile all'interno di un delicato panorama geopolitico. Tuttavia la stessa petrol-geo-politica indica chiaramente la strada da percorrere: sviluppo delle infrastrutture per ricevere LNG Liquefied Natural Gas, quindi rigasificatori. Sviluppo delle fonti rinnovabili, solare a concentrazione ed eolico per i carichi base, fotovoltaico e solare termico per i consumi "domestici", biomasse per il trasporto. Ora la realtà dei fatti ci aiuta a valutare oggettivamente le prospettive: proprio per essere ottimistici supponiamo che fra 20 anni si raggiunga il 35% da fonte rinnovabile, al resto bisognerà necessariamente provvedere con fonti convenzionali a meno che non si decida di tornare al medio evo. Il nucleare di ora lo scarto a priori per due motivi: 1. non è risolto il problema scorie 2. I rischi di danno in caso di fuoriuscita di materiale radiattivo sono troppo elevati.
Rimangono quindi i giacimenti di petrolio di gas che ci dovranno accompagnare fino al cambio tecnologico totale che secondo me non avverrà prima di 70-80 anni(fonti rinnovabili). Più di questo non so che dire. Diffido però totalmente di chi dice di avere la soluzione in mano:
Nuclearistiabbestia e rinnovabilistiabbestia. Il cambio tecnologico è lungo, difficile e costoso verso qualsiasi direzione vada.

Maremmani di SINISTRA ha detto...

L'estate sta finendo; la crisi internazionale sembra ora assumere toni più accesi, l'elezioni americane incombono. l'Europa non ha una sua politica estera. Berlusconi non ha invitato Putin con il sommergibile nucleare nella villa in Sardegna, la Georgia vuole che il gas passi dal suo territorio, la Russia non ci stà e applica alla lettera la Balance of power ovvero la politica dei contrappesi, insomma i russi non sono certo gli ultimi arrivati e si mettono al tavolino per la partitella a scacchi. Dopo il clamoroso scacco di alfiere leggi anche Kosovo, i russi si arroccano e passano al contrattacco. gli americani spostano le navi nel mar nero e i russi e danno una spinta allo scudo missilistico.
ma non si dice che il presidente Usa in questo momento dovrebbe essere un presidente zoppo?
tommaso
ps:

il Blog Maremmani di Sinistra si domanda perchè non è incluso nella lista dei blog amici? nemico?

marco ha detto...

Hai ragione e infatti provvedo subito. Non eri nella lista perchè la stessa (lista) è stata fatta prima dell'inizio dell'attività del vostro blog, (che come vedi è molto seguito), e mai più riaggiornata.