lunedì 11 agosto 2008

Scintilla Verde e l'eolico

Tornati dalle ferie riapriamo il dibattito su un tema maremmano caldo caldo. Come in molti sapranno è in corso una guerra a colpi di azioni giudiziare, ricorsi, giudici, avvocati, chi più ne ha più ne metta. Da un lato si schierano più o meno regione e provincia dall'altro Biondi Santi, produttore di vino (in prima battuta), ed un sacco di comitati "ambientalisti". Fulcro del tema è: a Biondi Santi non piacciono le pale eoliche in quel posto perchè deturpano il paesaggio (le pale sono costruite a ridosso del castello di Montepò proprietà proprio di Biondi Santi). Ora, se è comprensibile che nessuno voglia vedere il proprio paesaggio modificato dalla tecnologia -Biondi Santi di fatto non protesta per la presenza della centrale di Montalto di Castro in riva alla spiaggia, a lui che importa, tanto non la vede- è meno comprensibile che la difesa del territorio passi da tesi tecniche e deliri ingegneristici come quelli portati avanti da molti comitati. Se ne sentono di tutti i colori per esempio, dicono i comitati ambientalisti che:

1. L'eolico è una tecnologia inadeguata per l'Italia perchè produce troppo poco
2. Le pale eoliche si costruiscono solo per speculazione dato che servono a rubare i certificati verdi
3.Digitate eolico, scansano, comitati su un motore di ricerca e potrete approfondire tutte le tesi dei comitati stessi.

Le tesi tecniche che questi apportano sono tutte ovviamente confutabili e si contraddicono da sole. Ma il problema non è questo, il problema è che per una volta che la politica fa un passo verso lo sviluppo delle rinnovabili esiste qualcuno che si mette comunque di traverso che, oltre a rallentare il processo di diffusione di nuove tecnologie, ci fa spendere pure dei soldi per degli inutili processi.

Se un giorno (sfortunatamente comunque lontano) vorremo vedere eliminate le centrali a carbone dovremmo passare forzatamente anche dalla sperimentazione sul campo della tecnologia eolica, che questa produca molto o poco. Nessuna industria o società realizzerà investimenti importanti su tecnologie commercialmente non mature.

Se un giorno (sfortunatamente comunque lontano) vorremo vedere eliminate le centrali a carbone dovremmo tutti sforzarci per fare fronte comune a favore delle fonti rinnovabili. Non è possibile lo sviluppo di queste se trovano l'opposizione sia dei "nuclearisti" sia degli "ambientalisti" stessi.

1 commento:

Unknown ha detto...

Sono daccordo con la tesi di Ale, siamo tutti consapevoli che sicuramente l'eolico non servirà ad assicurare all'Italia l'indipendenza energetica e non potrà certo sostituire il nucleare o il petrolio...però è anche vero che rappresenta sicuramente un alternativa importante ed una fonte energetica con potenzialità di sviluppo ancora non note. Sarebbe quindi sbagliato non salire sul treno dell'eolico e rimanere indietro rispetto agli altri paesi, le fonti rinnovabili sono ormai diventate il centro del dibattito politico ovunque, basti vedere il risalto mostruoso che viene dato alle politiche energetiche nella campagna presidenziale di Obama e McCain...
L'Italia presenta inoltre punti di eccellenza mondiale nel campo dell'innovazione di cui non ci dobbiamo/possiamo dimenticare ( http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_agosto_04/phillippe_starck_energia_elettrica_windmill_eolienne__7428adba-6219-11dd-bd3f-00144f02aabc.shtml )...
Insomma SV a quanto pare rimane lontana dall'"ambientalismo del NO"...