giovedì 22 maggio 2008

incontro

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra buona la scelta del numero dei ciarlatori. Al meno l'incontro non s'ingolferà e non ci saranno troppi sbadigli.
Teone

Anonimo ha detto...

Lo so che "almeno" si scrive tutto attaccato

Anonimo ha detto...

Ciao sono Valentina, vorrei ringraziarvi per avermi dato l’opportunità di partecipare al dibattito.
Siete stati molto bravi e coraggiosi nel presentare il vs. progetto e nel parlare apertamente della condizione dell’amministrazione comunale.
Se posso permettermi, vorrei condividere con voi alcune riflessioni sorte dalla serata.
Non sono riuscita bene a capire la finalità della discussione perché come al solito accade in Italia, i dibattiti si perdono in discussioni generalizzate che non portano alcun risultato concreto.
A me non interessa disquisire sulla situazione nazionale in ambito ambientale, se è giusto il CDR o meno perché questo non rappresenta la realtà orbetellana e non la rappresenterà per almeno i prossimi 20 anni.
Penso sia molto importante riuscire a realizzare dei progetti sperimentali a livello locale per poi esportarli su scala nazionale, e non il contrario, altrimenti si rischia di generale impotenza.
Dobbiamo pensare ed agire localmente!
Ho avuto anche l’impressione che la serata fosse strumentalizzata dalla politica, ulteriore errore che secondo il mio punto di vista, a tutti i livelli ha prodotto nell’arco di 50 anni di pensiero e politica corrotta ciò che è ben rappresentato dalla Regione Campania e nel piccolo, da un mercato dell’ambiente spartito tra pochi senza l’ombra di un pensiero etico ma volto solo al profitto a discapito della popolazione, della salute e dell’ambiente.
Vogliamo poi parlare di FederAmbiente? Tra i suoi
associati ci sono esclusivamente nomi di aziende municipalizzate, tra cui Coseca S.p.A. , tutte aziende che nel loro CdA annoverano figure istituzionali e perciò, legate alla politica che come sappiamo è di parte. E’ per questo che non sono d’accordo con quanto esposto dal presidente Daniele Fortini.
Fondamentalmente vorrei ribattere su due questioni: la prima quando ha affermato che l’obiettivo da perseguire è la realizzazione di un sistema di gestione rifiuti completamente costruito e gestito dal pubblico, al fine di evitare che gli imprenditori senza scrupoli possano lucrare su un mercato così importante e delicato.
Sapete chi è Impregilo S.p.A.? L’impresa che aveva appaltato insieme a Fibe la realizzazione e la gestione degli impianti in Campania. Impregilo è la prima impresa di costruzioni in Italia con il 60% delle quote societarie di proprietà dello Stato, è dunque un’impresa statale.
Il successo dell’operazione è stato evidenziato all’interno del documentario di ieri.
Se affidiamo tutto al pubblico dove va a finire l’iniziativa popolare, dei giovani imprenditori come noi e lo sviluppo di una società compartecipe?
Lo Stato non è in grado di contrastare la mafia o la camorra perché purtroppo la linea di demarcazione tra i due poteri è quasi invisibile. Invece di escludere il privato non è meglio rafforzare i controlli su chi svolge il lavoro, migliorare nonché pulire le istituzioni da persone che detengono il potere di legiferare e sorvegliare non per merito ma per interessi personali?
La seconda questione riguarda il discorso legato alle percentuali dei rifiuti prodotti. Come ha esposto Fortini, il 30% è costituito dai rifiuti solidi urbani (RSU) che non andrebbero più in discarica ma verrebbero impiegati per produrre energia. Il restante 70% è costituito dai rifiuti speciali (eternit, legno, elettrodomestici, ingombranti, ecc). Il sopra citato ha quindi affermato che il problema da risolvere non è rappresentato dalla porzione minore dell’RSU ma dai rifiuti speciali, anche se concretamente non ha lontanamente parlato di questi ultimi continuando invece il dibattito sui CDR.
Questo a mio avviso è contraddittorio.
Purtroppo non è stato focalizzato il reale problema che ci troviamo a voler risolvere nel ns. territorio e cioè quello di migliorare la gestione rifiuti non solo del cittadino ma anche di tutte le attività commerciali, artigianali ed industriali che producono la maggior quantità di rifiuti speciali, che nella stragrande maggioranza vengono convogliati nei canali sbagliati, quelli della discarica senza alcun costo creando un danno ambientale, in quanto tutto il materiale recuperabile viene perso e mischiato con l’RSU.
Con la chiusura delle discariche (il compattatore de La Torba è quasi saturo) senza la nascita di impianti idonei di supporto rischierà di creare tante piccole discariche abusive nei boschi e sui cigli delle strade più appartate per creare ciò che è già realtà in Campania.
Il Comune secondo il Decreto pubblicato in Gazzetta l’8 Aprile c.a. è obbligato a realizzare delle isole ecologiche per lo stoccaggio dei rifiuti speciali, ed Orbetello ancora non ha mosso un dito.
Per quanto mi riguarda, continuerò a perseguire i miei obiettivi di realizzare un impianto di recupero e trattamento all’avanguardia senza infiltrazioni politiche e clientelari al fine di fornire un servizio efficiente, efficace ed etico cercando di far cambiare rotta al paese Italia.
Grazie.

Ciao Valentina

Anonimo ha detto...

Grazie dell'intervento Valentina, ti chiedo una cortesia però: puoi copiarlo come commento al post sopra a questo? Solo per un fatto di ordine dato che le impressioni della serata di ieri le stiamo raccogliendo tutte la!! Grazie ancora.

Alessandro