in ritardo

Postiamo un commento del Prof. Barocci che per non sappiamo quale disguido non è mai apparso sul blog, ribadendo che questo blog non ha nessun filtro (come può sperimentare chiunque provi a postare qualcosa).

Care amiche ed amici,

non avendo potuto assistere alla presentazione del vostro progetto,
lo avevo richiesto, scrivendo una nota sul Blog di Scintilla Verde.
Avevo anche aggiunto la proposta di un incontro e avevo espresso
le mie critiche in merito a quanto era stato detto circa la necessità
dell’incenerimento per smaltire la quota non differenziata dei rifiuti,
in quanto ciò è una falsità, smentita da fatti non contestabili,
dal 2007 anche in Italia. E, per dimostrarlo, chiedevo a tutti di vedere
questo filmato di 11', scaricabile da: centroriciclo

Aggiungo che titolare del “Centro riciclo” di Vedelago (TV), è Carla Poli,
imprenditrice privata che con un investimento di 5 milioni di euro
(40 volte meno l’investimento per un inceneritore) da lavoro a 58 operai
(quanto l’ inceneritore di Scarlino, che dovrebbe servire 120.000 abitanti
della nostra provincia).
In più da lavoro a decine di altre industrie. Infatti quell’ azienda
seleziona i materiali provenienti dalla raccolta differenziata di circa
1 milione di abitanti e li destina alle industrie che utilizzano i rifiuti
differenziati come materia prima. Dalle procedure di riciclo, avanzava
negli anni passati uno scarto del 10-15% del materiale in entrata
(all'incirca il residuo di un’ottima raccolta differenziata), che prima
doveva essere smaltito o in discarica o bruciato. Ma quello che era per loro
un costo ( per collocarlo in discarica o incenerirlo), è diventato una risorsa.
Come vedrete, nel maggio 2007 è infatti entrato in funzione il nuovo impianto
che consente di riutilizzare anche quello che era definito “secco non
riciclabile.", producendo una sabbia sintetica, rispondente alle norme UNI,
che trova immediata collocazione, sia nell’industria della plastica che
nell’edilizia (al posto della sabbia naturale), con benefici economici,
occupazionali ed ambientali molto significativi.
Il giornale della Confindustria, “Il Sole 24 ore” non ha potuto censurare
la notizia, vedere l’articolo allegato.