venerdì 10 ottobre 2008

Crisi economica globale...come andrà a finire?


Anche se non è un argomento totalmente in linea con la nostra attività ormai la situazione economica globale è talmente nera che non si può non parlarne in ogni occasione...
Mi limiterò a qualche riflessione sulle cause per non avventurarmi in ricette di soluzione che sicuramente non ci competono.
Condivido l'analisi di Vaciago sul Sole24ore di oggi che individua 3 cause che si sovrappongono e portano ad uno scenario catastrofico:
1. La crisi dei mutui subprime, ovvero i mutui ad alto rischio concessi per l'acquisto di case negli USA e poi impacchettati in strumenti venduti sui mercati (cds);
2. La bolla dei prodotti energetici ed alimentari (il prezzo di petrolio e grano nei mercati finanziari ha avuto aumenti senza precedenti negli ultimi 3 anni);
3. Il crollo delle borse.

Sulla terza causa mi vorrei soffermare un secondo: ad oggi sicuramente i movimenti a ribasso delle borse sono guidati da un panico per certi versi spropositato. Le banche centrali ed i governi per la prima volta da Bretton-Woods si muovono congiuntamente e danno risposte incisive, ma i mercati non fermano la caduta, perchè? Sicuramente una parte della responsabilità è degli operatori che giocano a "ribasso"(ovvero operano su strumenti finanziari che gli consentono di guadagnare "scommettendo" sulle perdite...di fatto in tanti scommettono sul crollo contribuendo al crollo stesso), ma soprattutto i mercati sono in preda al panico e non c'è intervento che blocchi il panico.
Tra le possibili soluzioni paventate dagli esperti, quella che va per la maggiore è aumentare la spesa pubblica per far crescere i consumi...come ho già ripetuto a mio avviso questo è populismo. I governi non possono oggi permettersi piani di spesa pubblici (come facevano dopo il '29) perchè sono troppo indebitati e gli interessi finirebbero per strozzare le spese correnti (sanità,scuola...)oltre che gli investimenti necessari per lo sviluppo di medio termine.
Che succederà quindi? Non ci è dato saperlo, ma si spera che questa crisi ci insegni che nei momenti di salute dell'economia (ovvero tra una crisi e l'altra, l'economia è fatta di cicli) gli stati devono evitare riduzioni demagogiche delle tasse e pensare piuttosto a redistribuire la ricchezza prodotta.
Io speriamo che me la cavo.

2 commenti:

marco ha detto...

Io non sono per niente daccordo. Mi pare (come ricorda M.D'Eramo https://www.blogger.com/comment.g?blogID=4316404007561479605&postID=6708606709744422163&page=1) che sia in Usa, sia in Italia si faccia a gara a chi ha le forbici sulle tasse più affilate. Personalmente credo che sia buona l'idea di un grande piano di riqualificazione urbana dei centri storici (vedi Orbe),o l'idea di un grande investimento o pubblico o privato (i ventura capitalist in Usa per esempio lo stanno facendo)sulle energie rinnovabili e l'ambiente in generale...e altre idee, lette quà o la sui giornali.
saluti

marco ha detto...

p.s. avevamo detto che giovedì, gnocchi e venerdì politica e io già gongolavo...e invece, sarà rimandato a domani.