giovedì 2 ottobre 2008

Attali: proposta n°2....IT


Scintilla continua nel suo buon proposito di assoluta trasparenza (da alcuni intesa come suicidio) e propone anticipatamente sul blog i temi su cui lavorerà enl prossimo futuro.
Ecco la seconda proposta della commissione Attali (in realtà esce da una collaborazione tra un fondatore ed altri membri)...
Quanto spende la nostra (ed anche molte altre) amministrazione comunale in acquisizione di software proprietari e rinnovo annuale delle licenze per i pc dei propri dipendenti?
La proposta consiste nel fatto che tali spese non sono, come a volte si crede, imprescindibili...in moltissime aziende ed in diverse amministrazioni comunali l'open source è ormai una consolidata realtà..
non sono un esperto ma in sostanza cerco di dire in due parole quello che approfondiremo meglio in seguito: paghiamo profumati soldi per un prodotto che potremmo avere gratuitamente...non ha senso per un'amministrazione comunale continuare ad utilizzare i prodotti del pacchetto MS Office quando quelli di "Open Office" sono altrettanto buoni e...gratis!!
Che ne dite? altri temi da lanciare per il futuro??

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ma è realmente attuabile questo progetto?
per quello che ne sò l'open source funziona bene se utilizzato da tutti!
mi spiego meglio: se un'azienda utilizza l'open source e un'altra mantiene i prodotti microsoft (excell, word..) quest'ultima può avere problemi di compatibilità.
è realmente così?

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
Non ci sono problemi di compatibilità, l'azienda per cui lavoro ha ormai open office da circa 3 anni con cui lavoriamo molto bene.
L'unica accortezza che bisogna avere se vogliamo far leggere i nostri file ai proprietari di ms office è di salvarli in formato ad es. .xls (per excel) e doc (per word) anche se sarebbe preferibile salvare i documenti in un formato open tipo .odt riconosciuto anche come standard mondiale perchè non di proprietà ma appunto aperto, libero!!

Quindi mi sembra tutto fattibile anzi necessario.
un saluto
Cesare

Anonimo ha detto...

In effetti i problemi di compatibilità sono da tutti percepiti come il massimo ostacolo anche se in realtà il problema non esiste proprio...
l'unica cosa è riuscire a scardinare la naturale ignoranza che ci (mi ci metto chiaramente dentro) porta ad "avere paura" di cambiare anche se ormai l'open source è una realtà affermata ovunque...
G

vittorio ha detto...

rispondendo a massimo (1' commento), questo progetto e' attuabile se c'e' la volonta' politica dell'amministrazione comunale.

in genere l'obiezione che viene sollevata e' che i sistemi operativi e gli applicativi free e/o opensource sono piu' difficili da usare.
questo era vero un sacco di tempo fa, quando windows non riconosceva le pennette usb. adesso, windows legge e scrive sulle pennette e gli altri hanno acquisito delle interfaccie d'utilizzo elementari.

l'unico problema e' che magari non tutti i software in uso sui computer dell'amministrazione comunale hanno un ottimo equivalente free come accade invece per MS Office - OpenOffice.org

piu' precisamente, la stragrande maggioranza dei programmi generalisti ha un equivalente, in alcuni casi lievemente migliore e in altri forse lievemente peggiore.
il problema si ha piuttosto con i software (gestionali, ..) che magari il comune negli anni si e' fatto sviluppare ad-hoc o che ha comprato da qualche parte.

se pero' ci si riflette un altro po', ci si accorge che neppure questo e' un vero problema.
infatti per accontentare questi software che si rifiutano di funzionare su sistemi operativi diversi da Windows... si puo' comunque emulare Windows su sistemi *nix (tipo Linux) utilizzando ad esempio il libero VirtualBox o anche VMware o altri ancora

Anonimo ha detto...

considerate che molti nemmeno sanno usare le funzioni basilari di word.. riusciranno ad usare un open-source?

Alessandro Ragusa ha detto...

All'Università di Siena lavorano solo con Ubuntu. A Firenze utilizzano dove possibile pacchetti free source (e se lo fanno ai dipartimenti di storia... lo possiamo fare ovunque). Per quanto riguarda le difficoltà nel cambiare credo che su alcuni programmi siano praticamente nulle: Office di Microsoft è per esempio praticamente identico ad OpenOffice. Poi, ricordiamo che una cosa è l'utente, l'altra è il gestore dell'infrastruttura informatica. Insomma all'applicato comunale servirà solo il determinato pacchetto e/o programma indipendentemente dal fatto che giri su Windows od Ubuntu. Quindi, per quanto detto prima all'utente del singolo terminale non cambia niente. Il gestore dovrà invece necessariamente essere in grado di gestire una rete ed una serie di macchine con un sistema operativo differente da Windows, ma evidentemente per gente come Vittorio queste sono cose basilari. Giusta è infatti proprio l'obiezione di Vittorio sui programmi sviluppati ad hoc, ma credo che con un po di volontà si possa superare il problema!

Anonimo ha detto...

Riguardo al fatto della mancanza di competenze informatiche dei dipendenti comunali dico che:
L'uomo può imparare tutto ciò che vuole, ma è pericoloso. Quindi tutto ci è reso più facile per renderci desueti all'apprendimento. Se in comune adottano l'open source sarà una boccata di vita per gli impiegati.
TEone