sabato 7 febbraio 2009

san biagio


Di nuovo sul giallo dell'inverno. Riceviamo e volentieri pubblichiamo una dottissima dissertazione di uno degli storici più colti del luogo nonchè finissimo analista politico.
Grazie Nando.



Alcuni seri indizi portano a ritenere vari
parroci responsabili del furto del teschio:
1. A Caramagna Piemonte
(Cn) un cranio del nostro è conservato in busto argenteo, data certa
dal 1028
2. A Penne in Abruzzo è custodito il cranio del santo
3. a
Dubrovnik in Croazia il teschio è conservato in un ricco reliquiario
che viene portato in una solenne processione nella ricorrenza
4. in
altri posti vengono venerate le sue falangi, pezzettini di ossa vari e
pezzi di veste.

Queste notizie sono facilmente rintracciabili su
WiKipedia.
Anni fa avevo letto di almeno 7 città italiane in possesso
del cranio. Purtroppo non riesco a citare la fonte.

Chiunque veneri un
teschio come autentico è interessato a che non ce ne siano altri.
Anche se tornasse allo splendore della nostra cattedrale, rimarrebbe
sempre il dubbio che non sia lui. Per Orbetello è un vero disastro.

Proporrei di inaugurare la nuova legge sulle intercettazioni, mettendo
sotto controllo le utenze telefoniche perlomeno delle prime tre
parrocchie.
E che dire delle altre decine che posseggono un pezzetto
dell'alluce o la scapola o magari il molare: non sarebbe una naturale
aspirazione puntare sul cranio?

Ed ora una esibizione dotta. Il prof
Carandini racconta la fine di Romolo come mito della fondazione di una
Roma:
sarebbe morto assassinato dai patres durante una seduta del
consiglio regio al Volcanal. Il suo corpo sarebbe stato poi
simbolicamente smembrato e le sue parti sepolte nelle varie aree
componenti il territorio della città ,
Secondo il Prof questo mito si
ripete nelle leggende fondative di molte città antiche
.

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