giovedì 16 aprile 2009

diamo a cesare...e andiamo al cineclub

Il panorama "culturale" del nostro territorio è imbarazzante. Per anni l'assessorato è stato completamente assente e le "attività culturali" indipendenti si contano sulle dita di una mano.
Diamo a cesare: non è per captatio ma l'iniziativa promossa dall'assessorato alla cultura di leggere i miti in biblioteca (nonostante abbia disturbato il nostro Ing.impegnato in difficilissimi calcoli ingegneristici) è stata un'ottima idea e anche le altre attività sono state un indubbio scarto in avanti nei confronti della stasi delle ultime amministrazioni.
Ovviamente ci sarebbero molte osservazioni e, umilmente, alcuni consigli da proporre.
Per esempio, mi sembra scandaloso il regolamento (se esiste) che impedisce di fatto lo studio della storia locale a chi non è in pensione. Nel senso che i libri non si possono prendere in prestito, non si possono fotocopiare, ma si possono solo visionare il loco. Non sarebbe così grave se non fossero gli orari della biblioteca così impossibili da frequentare per qualunque lavoratore a tempo pieno. Questo è un semplice esempio ce ne sarebbero altri ovviamente.
Però vorrei concludere con un invito: questa serà al cinema sarà proiettato Il giardino dei limoni, un film molto bello sulla eterna questione israelo/palestinese.
Cerchiamo di partecipare, perchè al termine della proiezione delle 20 ci sarà una nostra illustre concittadina
che ci parlerà della sua esperienza nella striscia di Gaza durante l'ultima terribile mattanza.

12 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao!
da ancora studentella quale sono mi capita a volte, quando mi trovo a orbe, di andare a studiare in biblio P.Raveggi. Ora vi giuro la cosa che ho sempre più detestato di quella biblioteca (apparte gli incontri con qualche MEMBRO di SV...scherZetto) sono stati i suoi orari a dir poco assurdi. Mi è stato detto da membri familiari che questo è il max che si può fare, anche perchè probabilmente il tutto si riduce poi a una questione di soldi e personale, e forse già tanto è stato aumentare di mezz'ora tutti i giorni l'orario di apertura. Forse però se si facesse una bella raccolta firme , anche ad esempio da lasciare direttamente in biblioteca, la cosa potrebbe essere prese un po' più in considerazione che dite?!
Nel frattempo...buon cineclub, il film per me è davvero valido.
Giulia Fiorilli

Anonimo ha detto...

Le biblioteche di Follonica o quelle della cinta urbana fiorentina sono un ottimo esempio. Vi è possibile prendere in prestito i film e i dischi, altro che file mp3. Oppure momenti per i più piccoli in cui possono accedere liberamente ai libri per l'infanzia. Non penso a niente di colto, penso solo che andrebbe rimesso in moto l'intelletto di molti.

Io delle idee sulla biblioteca cittadina ce le avrei, ma andrebbero sviluppate in altra sede, però possono essere riassunte in una frase, che prendo in prestito dalla direttrice della biblioteca civica di follonica:
"Il comandamento dove si parla di adulterio, che lo trovo inutile, lo sostituirei con 'è vietato non prestare i libri'"

Teo

marco ha detto...

La fruizione della biblioteca è inadeguata e insufficiente. Il motto (ma è vero?) della biblioteca a cui fa riferimento Teo è bellissimo.

Guaina ha detto...

Accidenti uno parte con due righe e poi non si regola...

Da molto tempo ho a cuore l' argomento biblioteca. Tralasciando le questioni propiamente semantiche e semiotiche ( insomma la reificazione della parola e dello spazio come il buon Teo sottolineava nell' esempio Fiorentino ) mi accingo a dire la mia.



Salutando Giulia, so bene che il\la persona di famiglia che ti ha consigliato sull' argomento ne sappia mooooooolto più del sottoscritto e ho avuto modo di vederne le competenze.
Tuttavia prova a chiedere al\lla persona di famiglia che ti ha consigliato se questo massimo che si possa fare sia derivato dall' interesse del comune al problema.
Detto per inteso la biblioteca in alcune menti prive di originalità è ancora lo spazio per i topetti cogli occhiali, gente anemica e senza fibra, pressochè da riciclare nei circoli di sinistra. Neppure l' apporto di persone di comprovato valore, come il buon vecchio Giovanni Daminani ( che saluto di cuore)- approposito Giovanni; tu saresti la persona secondo me più appropiata per pontificare sulla questione- apporta modifiche sperate o tangibili.
Tanto più che mi faccio memore della mia precedente esperienza come membro all' interno del comitato di gestione per la promozione di iniziative culturali della biblioteca P. Raveggi, dove, l' unica morale che ne trassi fu che la mostra su Angelo Banti, tra l' altro mai realizzata ( mi pare, aspetto smentite), e la riedizione ciclostilata di "Pesche e peschiere antiche e moderne" di Raffo Del Rosso fossero uno specchietto per le allodole. Del valore di una publicità a basso costo su reti scrause tipo teleheba o telemaremma. In una frase: - Ecco noi abbiamo fatto qualcosa, abbiamo promosso iniziative culturali che non siano la centonovesima edizione di una mostra in collaborazione coll' Aereonautica militare con una interessante, quantomai impellente, retrospettiva sull' celeberrimo aviatore dal titolo " Discipline del mustacchio e variazioni" in Balbo e "Pratiche d' uso della bretella nelle foto celebrative" sempre riguardo all' ammiraglio dei cieli, noi abbiamo promosso la cultura, a differenza di quelli là!( che in tutti questi hanni non hanno fatto un cazzo tranne che rubare e mangiare).


Purtroppo una bella moderna biblioteca, non è tra le priorità del nostro comune... Accidenti nella mia testa e a due passi dalla biblioteca c'è una bella cartolina che raffigura indovinate un pò?... il marciapiede di via del Rosso.
( Sigh! Sob!)
Detto con affetto ,come si dice qua a roma con una punta di velata mondanità: a raccolta dee firme se a stoppano ar culo!


Per quanto riguarda il buon Teo, caro il mi' acciughina, invece io non sono d' accordo. I libri sono per me l' unico bene materiale di cui sono geloso. Un tesoro che non voglio smettere di accumulare. Non parlo solo del piacere della lettura, ma anche della cupidigia del collezionismo, l' amore per un biblioteca personale, uno spazio esterno che riluce di gemme splendenti d' emozione e devozione,un richiamo di una saggezza antica a portata di mano, sapere di millenni che combatte con la polvere dell' inedia e dell' ozio, luogo intimo da organizzare su scaffali, preghiera ed estensione dell' anima.


I libri sono l' unica cosa che non vorrei prestare... Voi mi conoscete sapete che sono uno scialaquatore e di certo non sono restio a privarmi dei miei beni... sapete allora perchè?
Perchè non me li rendono indietro, salvo quando me li vado a riprendere. Chiaramente non molti gli attribuiscono lo stesso valore che io gli do.

Un saluto a tutti ( bibliofili in particolare).
Guaina

Anonimo ha detto...

M'insinuo.
Funziona sempre, sebbene il culto del blog abbia tutta una sua versione sull'efficacia dell'insinuazione.
Innanzitutto non ho capito che voleva dire guaina, a parte il fatto che è geloso dei suoi libri, ma tra lui e il suo compagno di casa devono restituirmi ancora pressoché tutta la mia discografia sedicente sedicenne.
In più, io, proprio me, tempo fa, e parecchio sottovoce, avevo delle idde evidentemente naufraghe per la biblioteca orbetellana. Avevo pensato al bibliobus (sì, teo, sì, te lo sai), un'idea bibliotecaria itinerante partorita tanto tempo fu dal buon bianciardi. C'erano, e ci sono tuttt'ora, dei progetti e degli incentivi regionali per progetti sulle biblioteche. In particolare per quelle isolate. Non mi dilungo sulla bassa densità di popolazione della zona 2 della asl9, la sappiamo. A Montecatini, che sono tristi e suburbani, ci fanno un culo così, giusto per essere sintetici.
Allora, il blog è divertente, è la protesi di un'idealismo meravigliato di fronte alle sorti ingiuste della mondanità incurante, però si possono fare progetti, e proporli: quando provai a parlarne, il progetto si inabissò, conscio della sua fattuale impraticabilità: ma ci si può muovere, si possono usare i linguaggi burocratici e stanare i ragni dai buchi, con un po' di pazienza istituzionale, quella che in fondo in fondo chiede la democrazia dai tempi del controverso pericle.
Dunque, studiosi e interventisti indignati di città: io vi voglio un gren bene, ma è mistico parlar di isolotto da genova o di sale studio da roma, digrignare i denti via blog, esser tempramentosi e magniloquenti senza la benché minima e intima necessità che nell'isolamento invenale della bassa bassa bassa maremma si pensi ai libri con metodiche virtose e, ahimé, istituzionali.
Vorrei citare Gozzano, giusto per ricordarmi che non ne ho libri in casa. Gozzano dice:
"Siccome quell'antico
Brahamino dei Pattharsy
Che per racconsolarsi
Si fissa l'umbilico".
Siamo a cinque interventi: vogliamo far qualcosa per la biblioteca?
Se non lo fanno i virtuosi o quelli che di libri ne han bisgono, addio prestiti e isolotti e folloniche e gelosie cartacee (e addio adulterio, caro il mio clochard).
Io son sempre qui, e aspetto.
Francesco Quatraro

Unknown ha detto...

Bè sono daccordo, non guardiamoci l'ombellico, parliamo di progetti concreti (anche da Roma o Genova, lo spazio virtuale del blog è bello per questo: ci permette di parlare anche se fisicamente non siamo vicini)...
quali sono le idee che avevi? In che consiste il biblobus? cosa possiamo fare per farlo diventare un progetto concreto?
Io ci sono per dare una mano (per quanto ignorante e incompetente ci posso sicuramente mettere due braccia e mezzo cervello)...iniziamo a buttare giù le idee...
se non vogliamo parlarne via blog organizziamo un incontro, Scintilla vive per queste cose, per fare da catalizzatore per idee buone...
organizziamo un caffè (o magari un incontro skype in modo che possono partecipare anche da Roma o Genova).

Unknown ha detto...

Io non voglio forzare nessuno al prestito di libri, ma mi sembrerebbe logico restituire il giusto significato alla locuzione "Biblioteca pubblica".

Ad esempio...
Quando ero bello e candidamente illuso, che anche i glicini di aprile e le rose di maggio mi commuovevano, lo studio della storia locale mi aveva toccato e fiero m'informavo di mura, forti e idrovolanti.
Trovato impossibile il prestito dei libri di storia locale la passione iniziò a scemare, gli idealismi si pietrificarono e un certo senso di appartenenza vacillò.
Non avevo certo chiesto l'accesso a "L'assedio di Orbetello" dell'Ademollo, dott. Alfonso, oppure al Fondo Guaina. Volevo libri di nuova edizione e senza immagini, insomma non era mia intenzione infrangere nessun tabù tipico delle giurisdizioni da biblioteche.
Che insensatezza questa norma che nega l'affido dei volumi di storia locale.

Il motto della bibliotecaria follonichese (realmente detto) voleva solo dare un senso al suo mestiere, tenere libri in cassaforte tramite norme e vincoli fa di un bibliotecario un semplice burocrate che si avvalora solo tramite la burocrazia che secerne egli stesso.

Io le idee ce le ho, ma mi rendo conto dell'attuale impossibilità, per me, di pensarle in pratica.
A turno tocca a tutti di tornare, io non son mai riuscito a compicciare un granchè in terra madre, però se ce una cosa che ancora mi commuove e mi muove è sapere di qualcuno che ci prova e ridà un senso all'essere maremmano, Dio lupo!

Il bibliobus è intuibile cosa sia, e porterebbe in giro i libri per le campagne sconfinate per sedurre con il loro fascino chi di rado ne ha visto uno.
Teo

Unknown ha detto...

"Tuttavia prova a chiedere al\lla persona di famiglia che ti ha consigliato se questo massimo che si possa fare sia derivato dall' interesse del comune al problema."
Caro Guaina, beh penso proprio di si. Ogni Comune, e ogni amministrazione di destra, sinistra, centro che sia, in fondo decide come elargire i propri (nostri) contributi. E sicuramente la bibliteca comunale, per come stanno attualmente le cose, non rientra proprio tra le priorità. Son contenta che il post di SV abbia suscitato cotanto interesse, è bello vedere che malgrado gli sporadici ritorni al paesello di qualcuno di noi l'attenzione per l'argomento sia ancoro viva.
Io per caffè, mangiata/abbuffata ci son sempre;)...ma rimango dell'idea che mettere il tutto nero su bianco e farlo pervenire ai superiori sia la scelta migliore. Almeno a dimostrazione (per il GRANDE CAPO e co.) che anche i verba...manent!
A la prochene
Giulia

Guaina ha detto...

Plettro tu hai ragione.
Comunque intendevo che non si combina niente perchè non è nei piani dell' attuale amministrazione ( ma anche di quelle futre) spendere tempoi e soldi per una biblioteca, preferiscono fare qualcosa di più conveniente soprattutto dal punto di vita elettorale, qualcosa che si veda mentre giri con la macchina.
Rimane quindi la strada burocratica delle associazioni enti e cos' altro? e tutto quello che prima dicevi sulla burocrazia e l' impegno e la voglia di rompere i coglioni con molta pazienza e scupolosità...
Facciamo una cosa. Vogliamo davvero fare qualcosa sull'argomento? occhei vediamomci, discutiamo, sentiamo cosa si può fare, sondiamo il sentimento comune. allora si che la raccolta firme sarà utile, per contarci.
A quel punto non rimane che imboccare la via delle battaglie civili, è un bell' accollo ma in fin dei conti hanno fatto la pista cilabile dal tratto terrarossa feniglia, vediamo che si può fare.

Io ce credo!!

Bella
Guaina

Unknown ha detto...

President, in quanto addetto alla sezione cultura di SV (da adesso eletto unilateralmente) organizzi un incontro per parlare di queste cose per arrivare a qualcosa di scritto da proporre?
Sono sicuro che Irene ci darebbe una mano volentieri...

marco ha detto...

Prima dell'incontro, amplierei il bacino di utenza delle nostre idee. Si sà, io sono (per colpa dell'età) un uomo legato alla carta e quindi farei un bell'articolo su questo.

Anonimo ha detto...

A tal proposito...

http://www.unita.it/news/84040/chiude_rinascita_la_storica_libreria_di_botteghe_oscure

Saluti Gabriele.

PS, credo sia superfluo dirvi, che per un articolo, sono a vostra disposizione.