Questo intervento di Aldo Grasso, che fra l'altro a me come giornalista non piace per niente, mi porta ad affrontare sul blog l'argomento terremoto.
Siceramente io sono 3 giorni che non riesco ad accendere la tv, non perchè non mi dispiaccia per l'immane tragedia che ha colpito l'Abruzzo, ma perchè mi viene il vomito a vedere come i "giornalisti" italiani trattano l'argomento.
Sembra quasi che Vespa ci abbia goduto. Vinci è super-brillante ed entra nelle macchine per intervistare i poveracci che ci stanno dormendo con domande tipo "lei cosa prova?".
A questo punto preferivo il Grande Fratello, che non avrei guardato uguale ma per lo meno era solo su un canale.
Ennesima figura del cavolo per il "giornalismo".
P.s. sarà un caso che tra i siti più influenti del mondo uno dei 3 italiani è beppegrillo.it??
Cal Poly Dragon Fruit
10 mesi fa
2 commenti:
Questo è uno di quei motivi per i quali ho rinunciato al mio sogno nel cassetto: fare il giornalista.
Se poi vi fate un giro su siti tipo yahoo o virgilio trovate di peggio.
Speriamo che siano saltate anche le conessioni e le antenne TV degli abruzzesi altrimenti gli tocca anche il funerale della dignità.
Teo
Fa specie, in caso di tragedie, la metodica dei quotidiani di clamore. Parlo di tecnica.
Facciamo un esempio, uno dei tanti scodellabili nell'italia, paese emotivo che riconduce la sua passione all'immediatezza della lettura: quindi, il titolo è quello che ci deve dare una sonora empatia.
La Nazione è un quotidiano emotivo. Vorrebbe essere propriamente gossip, ma non può uscire allo scoperto sennò perde lettori. E allora titola con le virgolette: "ho sentito tremare, poi le urla", eccetera. Le parole chiave, com'è evidente, sono poche e si ripropongono (urla, tremare, buio, ma soprattutto dolore). Ma chi parla sono i diretti interessati, mica gli osservatori. Il giornalista si fa qui tramite delle emozioni veraci. Usa poche, omnicomprensive parole. Empatico, no? Basta aprire le virgolette e mettere il carattere grassetto a 40 punti, ed ecco l'emotività.
Il giornalismo è tutto in poche mosse.
Sappiamo, infatti, le priorità nominali di una notizia: al primo posto va la strage, poi l'omicidio, poi lo stupro, e avanti, e avanti. Fino al servizio di scienza rubato a focus in cui scopri di avere un pene minuscolo. E ti preoccupi, cazzo. Anche questa è emozione. Ma questa è altra storia. Alta scuola, l'italia emotiva: evviva, evviva.
FQ.
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