Questo commento mi ha colpito in particolar modo, lo rilancio per riaprire un interessantissimo dibattito.
Ci pensavo, no, e mi veniva da pensare che "cultura" ha un campo semantico ormai dilatatissimo: voglio dire, scrivendo, pronunciando o pensando questa parola abbiamo svariati sinonimi da attribuirle. Tutti sbagliati. Ovvero, tutti giusti, laddove se la cultura si fa sottile è autorizzato il suo utilizzo -nominale- pretestuoso e divulgato.
Dunque, Orbetello. Cultura è perlopiù sinonimo di archeologia. Etruscologia, sienofilia, ispanografia, qualche saraceno e molti presidios, storia locale (anche qui il senso è dilatatissimo). Le origini, insomma. E il prodotto, che siamo noi: un vuoto di memoria che svuota il centro e lo riempie di adulatori del relax. Qualora l'archologia venisse a mancare, ecco, c'è pronta la biologia. Altro vago e licenzioso sinonimo di culutra. E allora alghe, pesci, meraviglie naturali (dimenticavo: la cultura è anche etologia!), uccelli e quant'altro.
Tutto questo, per quanto apprezzabile (e in scarsa misura apprezzato), lo trovo stantìo. Puzza. Sempre a frugarci nei calzini, sempre a rovistare in qualche meandro di memoria per ricnasare scordando il presente maciullato della cultura orbetellana. Che potrebbe essere, a fare gli illusi e immaginifici, anche altro da etruschi e pesci (che peraltro io ammiro e rispetto, nessuno mi fraintenda).
Allora, il presentare proposte al comune, tutto sommato di stampo culturale, nel senso, perdonatemi, stantìo della parola, non è entusiasmante. Magari imparare a essere, indipenentemente dall'amministrazione, culturali in un senso più ampio, quello sì, potrebbe essere un punto di partenza. Però è pericoloso. Allora il dilemma è: esiste una mediazione?
Bo.
Uno che non si vuol firmare
6 commenti:
Secondo me non esiste mediazione.
Ho già espresso il mio parere in merito, dicendo che si vedono dei segnali di attivazione di alcune iniziative interessanti con al centro la biblioteca (lettura per bambini, ammodernamento della ricettività, incontri del benemerito circolo Mariotti ecc...).
Vorrei però sapere dall'assessore quanti sono i fondi stanziati dal comune per l'acquisto dei libri?
(inserite il bilancio sul sito internet così noi non ci dobbiamo sbattezzare per richiedere i dati!)
e vorrei sapere perchè non si può trovare soluzione alle proposte avanzate precedentemente di aprire la biblioteca anche di sabato e domenica (giorni potenzialmente più ricettivi in quanto giorni di ritorno degli studenti pendolari).
veramente, per favore pubblicate il bilancio su internet. E' il minimo.
Non sono d'accordo con voi. Tutto ciò non risolve l'immobilismo culturale inteso anche e soprattutto -e per questo il commento assurto a post mi era piaciuto molto- come monotonia nell'offerta culturale. Biblioteca, storia, etruschi, alghe, bastioni e Guzman, anche se infinitamente valorizzate e potenziate non sono sufficienti.
Che belli, mì, tutti e tre...
La giovine Maremma non è ancora sufficientemente matura per vivere di cultura propria.
Etruschi, presidios e aviatori col pizzetto sono alibi per una Storia mai esistita.
Quello che dico è che una Cultura, intesa come Storia, Identità, Appartenenza, deve ancora nascere in Maremma.
Di sicuro al momento ci sono fattori (spopolamento, speculazione edilizia, disoccupazione crescente) che si oppongono alla costruzione di questa nuova identità.
Teo
Dimenticavo...Buon I maggio a tutti, quelli che leggono.
Teo
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