sabato 18 luglio 2009

cervelli in fuga

Chissà che cosa scriverebbe un rapporto Svimez sulla maremma sud? Ne parlano tutti i giornali, gli eredi del meridionalismo si interrogano sulle cause e sulle strategie per la rinascita. E' un problema enorme, colossale, di cui la politica non si occupa mai. La chiamano "fuga dei cervelli", 700 mila emigrati in 11 anni, 122 mila sono nell'ultimo anno. Un amministratore pubblico illuminato tenta di invertire la tendenza con idee prese dai movimenti del volontariato, dal terzo settore e dalla tanto decantata "società civile", riuscendo in alcuni casi a produrre "buone pratiche" tra le più innovative in Europa.
Lo stesso problema lo subisce il nostro territorio. Come abbiamo ripetutamente scritto, la fuga dei cervelli diventa drammatica in un territorio che cerca lo sviluppo. Le competenze acquisite in anni di studio, di esperienze, di contatti dai "nostri" ragazzi che emigrano per necessità fisiologiche (leggi Università), difficilmente vengono spese per il territorio da cui provengono. Quando va bene il percorso tipo potrebbe essere questo: studio, mi formo, lavoro fuori e poi mi godo la pensione tra le panchine delle mura!
Lanciamo un idea all'assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Grosseto. Promuovete dei progetti per riportare le competenze sul nostro territorio. Fatevi portatori di attrattività nei confronti di chi avete visto crescere e poi piano piano allontanarsi.

6 commenti:

Guaina ha detto...

Io 'sti cervelli ni vedo mica.
Vedo la fuga e basta.
Chiaro come un mojito fatto bene. Capire il perchè è semplicissimo.
Al di la delle prospettive di vita e dell' adattabilità o non che le persone possono avere nei confronti del paesello, non c'è lavoro.
Se andiamo a dare un occhio alle statistiche ( demoistat.it) noterete che negli ultimi anni orbetello ( che si calcola anche con albinia e lo scalo, credo anche fonteblanda e talamone) ha superato si i 15 000 abitanti, ma solo grazie agli stranieri. La cui popolazione in costante crescita è dovuta a due lavori che non risentono delle flessioni dovute alla crisi: la badante e il muratore.
Eccola qua orbetello: un paese per vecchi che costruisce case per chi non le abita. Ma vaffanculo!!
Adesso io ripeto di cervelli in fuga non ne conosco tanti, ma di amici che giammai resterebbero a vivere nel paese, in bilico tra lo stagionale con sussidio di disoccupazione e la disoccupazione vera e propria ne conosco e anche parecchi.
Pensate alla colonia orbetellana felicemente impiantata in quel di Lanzarrote ( si scrive così? bah?) chi fa il cameriere guadagna mille e cinque al mese, chi fa il galoppino un pò meno ma tutti possono permettersi una casa che quando gli affitti sono proibitivi arrivano a seicento euro al mese (con giardino, da dividere in due e parlo della casa intera non di una stanza) vivono presi bene a trenta gradi tutto l' anno e, per gli amanti del surf, una casetta in riva al mare.
Ancora a parlare di migliorare questo posto... Non si migliora finchè non prenderemo il potere, non sto scherzando. Se state ad aspettare gli orbetellani... ahahaha ma non lo capite che all orbetellano medio non gle ne è mai fregato un beato cazzo, gli va bene così. Al di la della mutazione antropologica che ha sancito la fine dei neghellesi e la comparsa del frustone palustre da aperitivo diengì,ovvero la vittoriosa soluzione finale impiantata da Danielino ( a cui mando un saluto) nel corso degli anni, gli orbetellani sono forse uno dei popoli peggiori che ho mai visto. Tutte belle statuine di sto cazzo di posto che va a puttane, modelli improvvisati buoni per rimpiangere quello che avevamo 10 anni fa ( ma poi che avevamo?), e quando finisce il discorso va bene così. Basta che non gli levi quelle discoteche che pompano musica di merda ( non che Maurizio sia un cattivo dj ,anzi, è che lo obbligano a sona robbaccia) l' aperitivo da trenta euro, e la sfilata in gessato davanti alle poste.
Non voglio parlare del totoetilometro e delle mie amiche guardie; che le mie posizioni sono note e opinabilissime, tuttavia restano un bel incentivo per chi decide di pisciare il paesello.
Ditemi allora: c' è ancora qualcuno che si stupisce se la gente scappa a gambe levate?
Chi lo fa, fa solo bene!!!

Vaffanculo a tutti, me compreso!
Guaina

Anonimo ha detto...

Guaina,
la pratica ormai tradizionale italiana della lamentela -se vogliamo diffuso retaggio adolescenziale mai risolto- potrebbe cercare di fare il suo tempo. Quella seria serie di mancanze e orrori seriali che additi nel paese, ancorché vera, sta passando a fare le veci del luogo comune. Perdipiù, è stupefacente sentire l'analisi di un luogo fatta da un essere umano che sa bene di non frequentarlo in modo reale da almeno cinque anni. Vorrei dire di più: è irritante. Stare qui, dove anch'io smarrisco il mio culo nei febbrai di tramontana e baraka, è ben più complesso di come lo dipingi tu, che sei un giovanotto, ma vai per i trenta. Le riflessioni fatte con l'accetta non dovrebbero autoimmolarsi a manifesto per l'abbandono della "solita merda" (basta con gli afterhours, giovinotti!). Io trovo lecito e forse virtuoso andarsi a cercare una zuppa di divertimento o di realizzazione professionale già pronta nella metropoli (e comunque avrei dei dubbi ma li lascio cadere). Quello che non trovo corretto è l'autoindulgenza e la giustifcazione a tutti i costi di chi sta fuori. Non "fanno bene" le fughe, fanno e basta. Chi sceglie di star qua, lo sai, vuol provare a tirarla su un'altrenativa, almeno parlando per quelli che girellano per questo blog. La necessità del potere (anche qui ho dei dubbi e li lascio tonfare) tu la poni come il divertimento cittadino: un bel giorno te lo torvi addosso, basta andargli incontro. Invece è tutto il contrario. Le cose, per come stanno, son state fatte, e ringrazio eraclito che un sacco di anni fa ha detto che le cose sono parecchio mutevoli, e mai ferme. Perciò tutto sta a non giocare agli schiavi del paese, a non considerarlo ineffabile e granitico: il paese può cambiare, è certo più facile evitarlo e andare a pescare i frutti dove ci sono gli alberi. Però è divertente anche far crescere qualcosa, no? Magari farlo crescere a misura perfino dei fuggiaschi, che, preparatogli il piatto, tornano alla mensa. L'orbetellano medio è pericoloso, ma trae mastodontiche energie dall'ex-orbetellano medio, di cui tu ti fai in qualche modo portavoce.
La scelta del dentro o fuori, credo io, non è dettata da "non c'è niente" o "non ci danno il potere" (e i denti digrignano).
E' che non troviamo le forze condivise per costruirlo, un niente alternativo, è che non ne abbiamo voglia, che siamo arrendevoli e fiacchi. E parecchi sono pure un po' vigliacchi. E come li capisco.

Un ex-fuggiasco orbetellano

Anonimo ha detto...

Benvenuti a Orbetello. Anzi in Italia. Anzi sulla Terra.

Bud

Unknown ha detto...

Io da mezzo fuggiasco sono daccordo con il secondo commento...
Guaina lo capisco che la tua è una provocazione "pour parler" ma la generalizzazione non mi piace...
ci sono mille fattori da considerare, non tutti quelli che restano sono del tipo che definisci frustone palustre da aperitivo diengì.
Conosco moltissima gente molto piu in gamba piu di me che me ne sono andato...
Anche perchè restando provano a costruire un'alternativa per tutti, anche per i fuggiaschi (come me) che un giorno pensano di tornare...
è per questo che mi piacerebbe collaborare per creare qualcosa a Orbetello e cambiare le cose che non mi piacciono. Perchè anche se adesso sono espatriato, al posto ci tengo ed un giorno voglio tornarci. O comunque (non essendo orbetellano medio) non mi piace il discorso "tanto io non ci vivo quindi sti cazzi".

Guaina ha detto...

Non cercherò giustificazioni per uno sfogo né maldestri tentativi di raccogliere i cocci rotti.
Avverto però un sentimento, che forse è stato il motivo per cui questo blog esiste.
Quel sentimento che ha spinto questo blog e a volte sostiene chi lo segue a continuare a visitarlo: quel voler fare qualcosa, tenersi informati per essere presenti insomma lo stare qui in un non luogo condiviso, per non lasciare che tutto ci scorra davanti come se assistessimo alla nostra esistenza in terza persona.
Vedevo questo post, che io reputo sentito da molti in modo quasi impellente, forse anche appiccicoso e asfissiante come lo scirocco quando ci si mette, ormeggiare da quattro giorni senza nemmeno un piccolo intervento...- Anche in questo Giovanni hai compreso subito.-
Insomma mi sarei aspettato una partecipazione più massiccia, anche se gli interventi del tra virgolette Anonimo ( comunque rispetto la tua volontà) e di Giovanni avevano esaurito le gli spunti( aggiungo che l' unica cosa che non avete ribattuto è che un mojito fatto bene comprende tre quarti di rum bianco, invecchiato almeno tre anni, il restante quarto di rum ambrato per dirla alla Ballini, menta, succo di lime, pestato di zucchero di canna per il tempo che ci vuole e Luciana che lo prepara).
Beh a parte questo mi ha fatto gran piacere leggere i commenti sia di Giovanni sia dell' Anonimo ( va da se che ci hai preso in pieno; per esempio trovo il mio finale punk un retaggio adolescenziale, alla mia età non dovrei parlare se non mosso da ragione.)
Speravo di dare una scossa, suscitare molte più reazioni,sono passati altri tre giorni, a quanto pare mi sono sbagliato nuovamente...
Sono passati 7 giorni e sono intervenute quattro persone.
Questo mi dispiace.

Un saluto.
Guaina

Anonimo ha detto...

Ma. Secondo me questi sono discorsi triti e ritriti. Ora, chiariamo un paio di cose, anzi iniziamo con una: è chiaro a tutti che Orbetello è un paese, non una metropoli, non una città, ma neanche grosseto? Orbetello è un paese del cazzo fortunatamente/casualmente posizionato in un contesto ambientale che lo rende un po' meno del cazzo di un paese veramente del cazzo. Ecco, partendo da questo punto di vista decadono tutte le analisi fatte. Si iniza a capire come non possiamo credere che le mura di Orbetello possano competere con il Colosseo a Roma, possiamo inizare a capire come non possiamo impiegare tutti i laureati orbetellani sul posto, possiamo inziare a capire come non sono sostenibili tante attività che, aimè, nel modello economico attuale hanno una necessità: grandi numeri. Ed ad Orbetello, 15.000 abitanti, i numeri non ci sono. Possiamo fare qualcosina in più? Certamente sì. Però dobbiamo affrontare l'analisi da un altro livello. La domanda vera diventa allora: Come miglioriamo un paese? Domanda ben diversa da: "come facciamo per far assomigliare Orbetello ad una metropoli?"

Il resto sono forse solo speculazioni teoriche. E lo sono sia quelle dei "fuggiaschi" che vogliono giustificare la loro fuga (dico io, se a 20 anni uno decide di restare ad Orbetello invece di andare a vivere fuori dovrebbe essere bastonato)come lo sono quelle di chi un po' per caso ed un po' per forza è tornato e dice che è tornato per migliorare le cose.

Io ad Orbetello ci sto per un motivo semplice. Per un impegno che ha un termine. Perchè sinceramente, qua, per il resto della mia vita non ci voglio stare. Ora, se nel 2011 le cose dovessero andare storte scapperei verso una grande metropoli. Da lì inizerei a scrivere dei commenti da fuggiasco.

Uno che smarrisce il suo culo al baraka insieme all'anonimo del secondo commento.