mercoledì 16 dicembre 2009

Ritorno!


Carissimi lettori,
nonostante la considerazione che i Social Network hanno ormai praticamente ucciso i blog ed i forum noi non ci arrendiamo...
il blog deve continuare a vivere perchè è uno dei pochissimi spazi virtuali in cui proporre un confronto sulle tematiche del territorio orbetellano. E per permettere agli orbetellani espatriati di mantenersi aggiornati sulla situazione attuale...

Quindi per far riaprire il dibattito propongo umilmente 2 argomenti:
- Risultati e commenti alle elezioni primarie che si sono appena svolte;
- Commenti allo sport nazionale: lancio delle statuette e lancio di cazzate in parlamento...

Aiutateci con i commenti a tenere vivo il blog...

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Le primarie? una vera delusione per Orbetello. A parte che parteciparvi, da parte della sinistra. secondo me è stato un errore.. perchè avallare una legge elettorale che ha fatto da apripista alla calderoli-porcata? perchè non farmi scegliere, preferenza, chi voglio? perchè avallare le scelte di un gruppuscolo che candida chi al momento vuol fare salire sull'altare? Ma.. e poi.. ragionando politicamente.. ma nel 2011 con ci cavolo le vinciamo le elezioni?? con chi gioisce dei guai del maggior partito?? cosa ne traiamo da circa duecento e qualcosa votanti?? la soddisfazione è aver vinto su un altro?? bho.. io penso siamo fuori e davvero fuori.. in tutta la provincia circa 500 voti la sinistra e 6000 o quasi i totali.., l'analisi va fatta seriamente capendo cosa succede o è successo dentro quelle forze politiche.. e non illuderci ci servirà a reagire... Vincere o governare per qualcuno puà essere più allettante di cosa invece dovrebbe a mio avviso rendere x la collettività.- e non per il proprio prestigio personale.... uscire dalle stanze.. e tastare fuori!

Anonimo ha detto...

Sono Leo, scusate.. non volevo fare l'anonimo..

Unknown ha detto...

Fare l'anonimo è sempre un male! :))

Cmq Leo, io posso anche condividere la tua analisi: premetto che non ho vissuto in prima persona le analisi post-voto ma ho solo letto qualche articolo sui giornali e fatto due chiacchere con un po' di persone.
Detto questo mi piace precisare che secondo me le primarie sono un meccanismo da incentivare anche quando non ottengono i risultati sperati, innanzitutto proprio perchè dal momento che la legge non ci farà scegliere chi vogliamo votare almeno attraverso le primarie possiamo ancora decidere chi candidare...
Per il resto però sottoscrivo insieme quello che dici:
- La legge elettorale è veramente scandalosa e dovrebbe essere al punto 1 dell'agenda del governo;
- La divisione delle forze di "opposizione" non porta benefici a nessuno, e se non la smettiamo di darci la zappa sui piedi per eccessivo campanilismo qua finisce veramente male;

L'augurio che però mi sento di fare ai politici locali è di iniziare ORA IMMEDIATAMENTE a costruire una forza che possa correre per le elezioni del 2011 ed ottenere dei risultati soddisfacenti...iniziamo a parlarne per cortesia prima di renderci conto che è troppo tardi e non avremo piu tempo.

La mia riflessione a piu ampio respiro però è che le vicende contingenti (aggressione al premier e aggressione ai giornalisti e Idv da parte di Schifani) non hanno altro risultato se non distrarre il governo dalle vere priorità che dovrebbe avere: le riforme.
Quando cavolo riusciremo a cambiare legge elettorale, sistema scolastico, sistema pensionistico, PA...etc etc etc???

Anonimo ha detto...

A parte le primarie che è una faccenda interna ai partiti...
Come si possono fare riforme in un tal clima d'odio. La terribile aggressione ha messo fuorigioco tutta l'attività politico istituzionale per 15-20 giorni.
Il premier che si alza alle 7 e lavora fino alle 2 antimeridiane ora è a letto. Come possono andare avanti i lavori? Con Lupi? Con Bonaiuti?
"Meno male che Silvio c'è" non è solo uno slogan è una realtà.

Le riforme sono pronte a partire, ma l'ostruzionismo è forte. Ognuno vuol lavorare per conto suo.

Però sono sicuro che gli appelli all'amore di un anziano ferito rimetteranno tutti sulle stesse opinioni: Pd e Idv inonderanno di scolorina costituzione e codice penale, I centri sociali pageranno i contributi, Brigatisti e autonomi metteranno dei fiori nelle loro P38 e Tartaglia comprerà solo rose dagli ambulanti

Evviva l'amore unanime, senza se e senza ma

apprescindere ha detto...

Apprescindere che non ho partecipato alle primarie; che non ho capito a cosa servissero (oltre l'uscita di Stefania ((da cosa?)); che non conosco i risultati,
posso tranquillamente convenire con il commento dell'anonimo sull'amore unanime, i Buoni aiuti di Lupi e che rieccheggia nell'orecchio il lamento di Kavafis a proposito dei barbarbari che non arrivavano: "peccato, servivano".
In altre parole siamo finiti dentro il medioevo, ma non ditelo a nessuno

Anonimo ha detto...

Approvo l’appello pro blog e rilancio sul tema:
con tutto il rispetto per i candidati alle primarie regionali del nostro augusto comune e non.
Ma chi li conosce ?
Non sarebbe opportuno pretendere da chiunque accarezza l’ambizione di fare attività politica da protagonista di mettere per iscritto chi è, chi non è, quale è il suo pensiero, cosa ha da dire, poniamo, sugli ultimi avvenimenti di cronaca oppure quali sono i libri della sua vita … insomma un blog in piena regola.
Voglio dire: che senso ha affermare a mezzo ‘stampa’ : “[…] vogliamo ringraziare tutti gli elettori che ci hanno votato nonostante l'oscuramento mediatico […]“ e essere praticamente assenti dalla rete se non come nomi papabili per questa o quell scadenza elettorale o simili … Poi le assemblee vanno bene, ma fino a un certo punto. E la stampa fa quel che può, ma la carta costa.
Meno male che internet c’è, è sufficiente un po’ di buona volontà e con uno, due o tre post a settimana (magari qualcuno anche ben articolato) sulla distanza di qualche mese sarebbe possibilee farsi un’idea un po’ meno vaga della persona che viene a chiedere il nostro sostegno elettorale. Perché no ? Ed eventualmente anche dopo essere stato eletto, un ‘politico’ continua ad avere una sua visibilità e ad avere un feedback.
A maggior ragione nell’ottica di un auspicabile riforma elettorale che vada nella direzione delle preferenze.
Forse per qualcuno sarebbe una scelta scomoda, ma continuo (!) a pensare che la politica sia una cosa un po’ seria. Così come l’amministrazione di un territorio.
E lasciamo perdere la canea di FaceBook che è per lo più il luogo di molti convenevoli e poca sostanza: “Grande !!”, “Conta su di noi !!”, “Mi raccomando !!” e via così.
Ma a parte ‘Scintilla’, quali altri blog seri ci sono di natura lagunare ? Ne ho trovati pochini e aggiornati a parecchi mesi fa o fermi da un anno o due …

Massi

Anonimo ha detto...

Però quanti contatti riceve un blog "serio"?
Penso che uno sia più che sufficiente per la politica lagunare d'opposizione.
Inoltre eviterei di fomentare il trasloco della parecipazione politica dal reale al virtuale.

teo

Anonimo ha detto...

Il numero dei contatti di un blog è direttamente proporzionale all’interesse che può suscitare ciò che c’è scritto su chi se lo legge.
Ma anche il bisogno di confronto e di informazione che aleggia su determinati argomenti può essere di grosso stimolo alla frequentazione.
Non c’è, a mio parere, una misura oltre la quale è controproducente o disdicevole andare quanto a fonti di informazione o di commento o quant’altro. Più ce ne sono, meglio è, poi sta all’intelligenza di ognuno distinguere il buono dal meno buono e il costruttivo dall’inerte. Cosa a volte non facile.
Inoltre non si tratta di trapiantare la sostanza del coinvolgimento dal mondo alla rete, perché il mondo e la rete sono la stessa cosa. Un giornale non è la carta su cui è scritto.
Semplicemente è uno strumento in più e non usarlo a dovere va solo a discapito di tutti.
Posso anche non sapere chi è qualcuno, ma se questo qualcuno si mette in pista anche per me, vorrei poterlo valutare. Cioè, una volta saputo che Tal Dei Tali vuole candidarsi alle primarie o diventare sindaco o altro, sarei contento di trovarlo anche su un suo blog personale e leggerlo e capirlo: quali sono i suoi convincimenti, tanto per dire, chi ammira, cosa pensa dell’immigrazione, cosa si legge, cosa lo ha spinto a impegnarsi in politica. Tutto ciò che può contribuire a tracciarne un profilo. E poi ci sono i commenti. Non è una spersonalizzazione, al contrario. E’ (o sarebbe) tutta informazione.
Massi

Alessandro Ragusa ha detto...

Dunque, rispondo anzitutto alla domanda del perchè Sinistra e Libertà ha partecipato alle primarie in Toscana: per mettere al corrente i cittadini che esiste una proposta politica alternativa al PD. Gli strumenti per raggiungere tale scopo potevano essere diversi, alternativi, migliori. E' vero, tutto è perfettibile. Il punto è che tutti i consigli, tutte le osservazioni, tutti i suggerimenti e, diciamocelo pure chiaramente, tutte queste critiche distruttive vengono sempre dopo. Mi chiedo, perchè tutti questi contributi non arrivano prima? Perchè non vengono messi a disposizione prima degli impegni elettorali, nei momenti in cui si prendono le decisioni che influenzano il futuro?
Comunque, raccolgo tutte le opinioni e ne faccio tesoro. Puntualizzo però due cose. Anzitutto nessuno, tantomene me, gioisce dei guai del maggior partito. Saremmo folli. Abbiamo solo fatto presente che il maggior partito non è autosufficiente, come non lo sono gli altri, è dunque necessario sedersi tutti insieme ad un tavolino per descrivere i confini della nostra azione nel 2011: dobbiamo mettere su carta un programma che inchiodi tutto il centro sinistra ad una azione unita ed alternativa alla destra.
Seconda cosa.
Ma veramente il discriminante fra una buona ed una non buona proposta politica è un blog? Massi, mi trovi per strada ogni giorno, hai davvero necessità di andarmi a leggere attraverso uno schermo LCD? In tutti i casi, che blog sia!
Un saluto

Alessandro Ragusa

Anonimo ha detto...

Per Alessandro:
embè ? mica lo devi fare per me il blog … io non conosco la tua proposta politica, quindi non so se è buona o meno che buona. Ma il punto non è questo: noi ci conosciamo ma penso sia giusto che anche chi non ti conosce abbia la possibilità di sapere chi sei e in cosa credi, indipendentemente dalla bandiera, sbaglio ? E’ tutta salute. Al consenso si può anche arrivare passando attraverso tricky corners. Stesso discorso vale (e a maggior ragione) per quelli che invece non ho il piacere di incontrare per strada, destra, sinistra, centromediani di spinta. Ma, per dire, conoscere una persona sotto parecchi aspetti, non è questione di una chiacchierata o due mentre si prende un caffè insieme. Io dico semplicemente che è auspicabile che la pratica periodica di mettersi pubblicamente in questione diventi diffusa, soprattutto per chi ha ambizioni elettorali. Lo trovo insufficiente il volantino agiografico che arriva nella cassetta della posta dieci giorni prima di andare alle urne e credo che sia anche costoso.
Il mio vuole essere uno stimolo e, se c’è bisogno di chiarire qui i motivi che hanno spinto una forza politica a partecipare ad un appuntamento elettorale, a qualcosa può essere servito. Siamo proprio dentro a un blog.
Poi chiamalo blog, chiamalo sito web dinamico, spazio virtuale interattivo 2.0, (sono io il primo a odiare lo sproloquiare vacuo dell’up to date) quello che vuoi, ma è uno strumento potenzialmente utile quant’altri mai che prima non c’era e adesso c’è.
Finchè c’è, poi.
Massi

Anonimo ha detto...

Secondo me il CONFORMISMO è la piaga che più gravemente sta solcando il corpo sociale.
L'atto conformista non è una scelta in fatto di vestiario, ma è l'attuale incapacità di creare uno spirito critico nella società.
Trovo internet un fomentatore di omologazione, di luoghi comuni di CONFORMISMO.

Lo stesso conformismo che a volte non fa distinguere tra PD e PDl, tra violenza e dissenso.

Leggendo "l'Amaca" di Michele Serra ho trovato sconfortante come un intellettuale dell'opposizione, dell'alternativa, opponga al modello berlusconiano un modello vetero-pci.
Mi girano le palle nei due sensi quando leggo Travaglio. In senso orario per le magagne che ti enuncia e in senso antiorario quando capisco che c'è solo un giustizialista di destra ad essere l'unica alternativa plausibile.


Pasolini, Calvino, Fenoglio, Carlo Maria Cipolla, il grossetano Bianciardi furono germogli (nati nell'anno della marcia su Roma)che, nonostante il ventennio, offrirono mille modi diversi alla società per scoprirsi tale (cioè massa attiva e critica)
Questo perchè la cultura era cosa seria, perchè i rapporti umani erano anche palestra di oratoria, di scambio di idee proprie non veicolate da un mezzo freddo e standardizzato come il web.

Per questo trovo che il dibattito on-line non debba andare oltre questo blog, per quanto riguarda la sinistra (o come la si vuol chiamare) maremmana.

Accompagnare ancora l'umanità verso il web equivale a renderla piatta e sterile, perchè un pixel rimane un pixel, mentre una parola, un'espressione, un gesto possono rivelare un mondo, una cultura, una bugia.

E mi perdonerò se con questo commento contribuisco a rendere il mondo peggiore.

Unknown ha detto...

Assolutamente non daccordo con l'anonimo.
Quoto: "
Accompagnare ancora l'umanità verso il web equivale a renderla piatta e sterile, perchè un pixel rimane un pixel, mentre una parola, un'espressione, un gesto possono rivelare un mondo, una cultura, una bugia." ...

io la vedo esattamente nel senso opposto: il web nel mondo ingiusto di oggi è l'UNICO modo possibile per gli svantaggiati di far sentire la propria voce. Lo strumento senza filtro per eccellenza... io credo che pensare "se usi facebook ti alieni e perdi il contatto con il mondo reale che sta fuori la finestra" sia decisamente anacronistico

Anonimo ha detto...

Chi sarebbero gli "svantaggiati", OLTRE A NOI, a cui serve internet per dibattere?

Anacronistico è un apprezzamento o è dispregiativo?
Se consideriamo che attuali sono Vespa, la moviola e Baricco sono felice di essere anacronistico.
Però, per favore, non vorrei apparire inattuale come la costituzione, Travaglio o M. Serra.


Il web non ha filtri perchè è lui stesso un filtro, però questo era assodato da tempo. Rispetto al vis a vis non c'è confonto in fatto di libertà d'espressione.

Senza accorgersene finiremo in un bel tappolone di cui ne' prede ne' cacciatori sono a conoscenza, ma al momento di chiuder le reti i ruoli saranno ben definiti.
E, come disse un gran calciatore,
"Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine."

Anonimo ha detto...

principiava l'ottocento, e il giovane giacomo a recanati annotava su un blocco poi zeppo di ideuzze un memento: la comodità è sempre più quel che pare guidare l'essere umano (questa ne è una brutale e criticabile sintesi). Un paio di millenni appresso, ed eccoci comodi (o scomodi, ma fisicamente, come me che mi chino sul computer e la cifosi e l'astigmatismo riempiono la stanza) a digitare qualcosa, a vedre le idee apparirci nitide, a farci pionieri di una libertà che è la misera consolazione dall'esilio dalla realtà. la rete è divertente, è perversa e vituosa, oltre che virtuale, è comoda davvero, è immediata, è il gesto che la memoria sociale ha estinto, e per questo ci rammenta che possimao fare a meno della memoria sociale, perché la rete è un eccesso di memoria: ma non scambiamola, percarità, con la libertà.
l'unica libertà che davvero mi resta è spersonalizzarmi assieme alla rete, e non farvi sapere, mai, chi sono io. sono quello che scrive, quello che blogga, sono l'Anonimo, grazie al cielo.
no: grazie alla rete.
(lungo sospiro di sollievo seguito lenta disconnessione da internet)

Anonimo ha detto...

Essere anonimo in rete è solo un problema dell'anonimo.In rete possono esprimere la propria opinione tutti. Servi di partito,zerbini,finti comunisti,finti fascisti,chierichetti,preti,uomini liberi,veri giornalisti ecc....segui e ascolta un po' di tutto per quanto ti è possibile e ti accorgerai chi è che dice stronzate.
A cominciare da me che nn dico niente :-)

Bud

Anonimo ha detto...

Non è per tergiversare.
E’ che continuare a chiedersi se sia o meno giusto usare le opportunità comunicative cui possiamo avere accesso è, in fin dei conti, sterile.
A chi non piace il web se ne tenga fuori e basta.
Io continuo a pensare che con la parola scritta si riescano a raggiungere livelli di approfondimento e di puntualità degli interventi che sarebbe molto più difficile ottenere ‘oralmente’ in una qualsiasi conversazione parlata, soprattutto se è alto il numero dei partecipanti. Questo, naturalmente, se l’obiettivo condiviso è esclusivamente lo sviluppo di un determinato argomento e non la ricerca dell’ultima parola o di un ‘effetto’ di fronte ad una platea.
Massi

Anonimo ha detto...

Non trovo infecondo parlare di web sul web, ancor più importante è criticarlo.
La critica sta alla base della vita dell'uomo occidentale.
Senza di essa l'homo sapiens perde la peculiarità di essere sapiens e va avanti per impulsi indotti. Non è il vostro acerrimo nemico Berlusconi a voler eliminare ogni critica?

Internet è un modo che i ceti medi hanno trovato per comunicare in quanto relativamente economico e veloce.
Tutti coloro che, socialmente, stanno al di sopra o al di sotto di tali ceti non ne fanno uso.

I meno abbienti per mancaza di alfabetizzazione informatica, mentre i meno poveri perchè fanno ricorso a mezzi più immediati e comodi ma più costosi

Rimane una consistente minoranza di popolazione convinta che on line ci sia tutto il mondo e come darle torto. Dopotutto anche il cane è convinto che il mondo sia tutto nell'aiuola che Di Vincenzo gli ha riservato per pisciare.

Ecco!
Penso che la comunicazione via internet sia la pisciata di gruppo più grossa della storia.
E lo sapete perchè continuo a parteciparvi?

Anonimo ha detto...

Dissento su tutto quello che hai scritto caro Anonimo (anche sulle convinzioni del cane).Premesso che in Italia internet nn è affatto economico, le linee fanno schifo, buona parte del Paese nn è coperta ancora da adsl e che la maggior parte degli analfabeti informatici sono proprio i "signoroni", vorrei sapere cosa c'è di più immediato e comodo della rete per ricevere informazioni.Forse ti sfugge il fatto che tutti i network dell'informazione sono su internet, e molti di questi hanno già imboccato la strada per abbandonare la tradizionale carta stampata. E cosa più importante è l'unico posto dove si riesce a trovare vera informazione. In rete nn puoi mentire o confezionarti programmini di finta comunicazione come fanno i nostri amati politici (e nn solo)in tv.

Bud

Guaina ha detto...

Ciao a tutti.

Rileggendo i vostri commenti, meglio ancora la seconda parte, mi pare che alcuni tra gli amici che hanno preso parte alla bagarre, conosco tutti tranne bud, purtroppo, e l' ultimo anonimo, manifestino un certo prurito, una fastidiosa irritazione di fronte alla comparsa di questo nuovo mondo, contrapposto all' entusiasmo o comunque al pragmatismo di chi ne coglie le innovazioni e i vantaggi senza comunque lasciarsi andare a lodi sperticate ( massi ma per caso sei laureato in scienze della comunicazione?)
In parecchi quindi sentenziano cosa sarebbe poi questo web, questa età del cavo di fibre ottiche, elargendo una serie di dissertazioni ontologiche assai appropriate in una nazione di pecore biscazzieri e allenatori.
Al di la delle lamentele di teone che me lo immagino ancora bello incastrato nella prima metà degli anni novanta incappottato fin dai primi d' ottobre con l' unita sotto un braccio e il pugno chiuso sopra l' altro ( vecchio mio è giusto una vignetta, che poi tra le altre cose sarebbe quella del Fornaro) , come se non si riuscisse ad acacettare un fatto che ormai è assodato: internet( intendo l' immediatezza della rete, i social network, questo essere qui ma anche in un' aldilà) ha portato dei cambiamenti sulla nostra epoca e li ha prodotti anceh in noi.
Persino l' Anonimo meno anonimo che io conosca ( e adesso ho compreso appieno perchè vuoi essere anonimo, lo rispetto anche se mi sembra decisamente anacronistico) ha parlato di "spersonalizzarmi assieme alla rete"... Vediamo se ho capito bene questo spersonalizzarsi mi pare assuma una connotazione negativa, lo intendi come una cosa sbuona, per usare la neolingua, sostanzialmente una decostruzione dell' identità personale, o meglio un' annullamento dell' identità attraverso avatar, adesioni, commenti, sondaggi e una marea di seghine trasversali che alla fine dicono tutto ma non significano proprio niente.
Vedi si può essere d'accordo solo quando usiamo categorie critiche che non accettano quello che è avvenuto negli ultimi anni: quando diamo lo stesso giudizio per due campionati differenti. Non è una fuga dalla realtà, è un' altra realta. Non è la Libertà ( a meno che non la s' intenda come diceva gaber nella canzone) ma un altra libertà o un altra schiavitù dipende dalla prospettiva e l' identità sarà qualcosa di diverso, di nuovo, inteso nelle forme. Perchè rinegoziabile, perchè sono stati introdotti introduce altri parametri che quindici anni fa non c'erano ed è quindi difficile avere una comprensione immediata di un fenomeno in pieno svolgimento ( i social network e da un anno e mezzo che sono così onnipresenti, e non sono neanche così terrificanti perchè se è vero che passa l' adesione al gruppo " sotto la doccia trombare è più mejo!" in birmania se non era per faccialibro non avrebbero organizzato la rivolta dei monaci soffocata mi pare un anno e qualche mese fa). Per finire questo discorso il professor Vereni sta svolgendo uno studio sui social network. Non so quanto ti possa interessare una prospettiva antropologica sull' argomento ma la persona qui in questione merita. Sicuramente si parlerà di "identità", non so in quale misura; se,come credo, un processo di costruzione o decostruzione di un "Io" che ha sempre più sfaccettature, un entità fluida e contestuale anche in contraddizione aperta con se stesso.
Che poi per portarci dentro delle contraddizioni non c' era bisogno di aspettare internet.

P.S.
Pippo perdonami non sono venuto a votare domenica scorsa!!

bene ci vediamo fra qualche ora!
ciao a tutti

Anonimo ha detto...

piccoli sguardi cronistici (senza ana).

ricorre la parola "anacronistico" in questo post. pare ci sia una diffusa convinzione di conoscere bene il proprio tempo, il nostro zeitgeist (e quel che di conseguenza ne sta fuori). sarà...

che bello, però. si comincia a parlar di blog, di primarie, di paese, di bagatelle magari, via, si comincia con qualche spunto: ci si dirige ratti verso una megnifica ribollita, concetti adorni di argomenti e argomentazioni (che brutta parola ma quanto si usa ultimamente), un trattato sincero e anche emotivo, guarda, un dibattito che si spertica in dissertazioni serie, concrete, talvolta anche sottili o coerenti, talvolta davvero ontologiche ("un giornale non è la carta su cui è scritto"), o di spietato pragmatismo degno di un reteggio american-filosofico che trapassò da Willam James a John Dewey ("continuare a chiedersi se sia o meno giusto usare le opportunità comunicative cui possiamo avere accesso è, in fin dei conti, sterile"). SI citano eminenze della cultura ed eccellenze del giornalismo, si parla di cani e gabbiani, roba che neanche un blog di pavlov e pasolini che si rimbeccano di continuo riuscirebbe a suscitare tanto.
Ora, parrà la mia una voglia di sarcasmo, ma vi giuro, non è così: dopo diciannove (19) commenti sul blog di scintilla verde si trova tanto a cui pensare, e si evince che di gente che ne ha voglia ce n'è, e ci pensa per davvero.
Questo significa, credo, un paio di cose:
- il blog, e quindi internet, hanno un certo qual valore (percarità, diamogli tregua e non confondiamo le sintesi di wikipedia con l'odore delle biblioteche)
- parlare di internet, questionare intorno allo stesso mezzo che si sta usando (roba filosofica, eh), rivela un certo qual disincatenato pensiero critico, e rende parecchio: bada quante polemiche!
inutile dire che sono d'accordo con quello che scriveva che la critica è quanto di più importante abbia l'essere umano (teo perdonami la sinossi)

Poi c'è la questione guaina; anch'essa profonda, eh, mica no.
ma c'è bisogno di un altro post per abbuffare questo magnifico (e dico davvero) post. si rimanda.

un pensiero peregrino in chiusura: scintilla verde si rivela propulsore di domande. e questo io lo trovo importantissimo. fosse anche solo il tempo di un meraviglioso, effimero e fugace divertissement.

vostro, l'anonimo per niente anonimo di cui sopra

Alessandro Ragusa ha detto...

Tanto per fare quello al passo con i tempi definisco ció che sto facendo in questo momento con un termine veramente al passo con i tempi: "spammo".

Questo è il mio nuovo blog:

www.alessandroragusa.blogspot.com

Anonimo ha detto...

A chiosa dico che la rete come veicolo d'informazioni è sicuramente comodo (fino al momento in cui non verrà allucchettata da qualche ministro scalpitante), ma mi sembra rischioso definirla la nuova agorà perchè la trovo troppo standardizzata e conformista, ovvero: quando esprimersi diventa come cagare.

Anonimo ha detto...

Appunto!!!