lunedì 6 aprile 2009

ministro Bondi


Premesso che in tempi di crisi la cultura può essere tranquillamente trascurata, passo a descrivere la storia di una domenica qualunque in uno di quei cosiddetti "centri minori" che sono il grande vanto della nostra Italia.
Abbiamo scelto Caprarola con i suoi straordinari giardini all'italiana.
Archetipo dello stile all'Italiana e una delle massime espressioni del genio rinascimentale per i giardini e l'arte paesaggistica, ci facciamo due ore di macchina per arrivare e goderci in santa pace una domenica "alta".
Invece?
Senza nessuna indicazione, nè sul sito internet nè sulla Guida dei giardini storici che io diligentemente mi ero portato dietro, i giardini non sono visitabili nei giorni festivi! Assurdo! Era possibile visitare solo il bellissimo palazzo Farnese, ma i giardini, vero scopo del nostro viaggio, (anche per far sfogare le belve di bambini che ci eravamo portati dietro) erano chiusi per mancanza di personale.
Riflessione: oramai è opinione di tutti parlare della "cultura come risorsa" o di altra minchionerie senza senso come questa! Quando poi, all'atto pratico, il ministero si contraddice, impedendo, sostanzialmente la visita ad uno dei patrimoni più importanti della nostra Italia oramai sempre più ridotta, come è evidente da questa seppur insignificante storia, alla canna del gas!
Foto scattata dal Presidente

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il pleonastico (oppure onanistico, quando non è onomastico) ministro della cultura ( o MinCulPop) si muove quatto quattotra i meandri della civiltà italiana esplorando terreni a lui sconosciuti. E, come successe al Pigafetta nel nuovo mondo, ha scoperto, ahi noi, luoghi ameni per il suo oltreoccipite.

Queste scoperte del Magno Professor Bondi hanno portato ad un'intensa attività della zona retrostante gli occhi, denominata, per semplicità, quello che ha dentro al cranio.
Da questo mastodontico sforzo ne è emersa la geniale proposta:

Da oggi tre ore di mazurka obbligatorie per tutte le radio.

Presidente, mi sa che le bimbe le devi portare in feniglia a sgambettare

Unknown ha detto...

Lo scrissero qualche settimana fa su Repubblica.
Teo